Tendinopatia della cuffia dei rotatori

Il dolore alla spalla viene spesso classificato come sindrome subacromiale. La sindrome subacromiale è una patologia multifattoriale che si presenta con dolore nella zona sottostante l’acromion, associata ad alterazione della funzionalità della spalla. Molte possono essere le strutture coinvolte, in particolare la cuffia dei rotatori e la borsa sub acromiale. Una delle possibili cause scatenanti questo problema è la tendinopatia del muscolo sovraspinato. Per quanto ad oggi non sia chiaro il meccanismo patologico sottostante una tendinopatia, il modello prevalente spiega l’insorgenza della tendinopatia come risposta del tendine a un sovraccarico meccanico. Ne conseguirebbe una proliferazione disorganizzata delle cellule tendinee con alterazione della struttura del tendine. Di conseguenza il tessuto tendineo non è più in grado di far fronte alle richieste funzionali e diventa fonte di dolore. Non si tratterebbe quindi di una problematica primariamente infiammatoria e pertanto non va affrontata come un’infiammazione vera e propria. Il riposo totale non è la scelta giusta! E’ piuttosto opportuno modificare il carico sul tendine e allo stesso tempo renderlo più forte. Potete discutere con il vostro fisioterapista come sia opportuno rivedere l’allenamento per non aggravare la situazione senza dover smettere di scalare. Ad oggi, il trattamento di prima scelta per le tendinopatia è l’esercizio. Ma quali esercizi sono più indicati per una tendinopatia del sovraspinoso?

Tendinopatia del sovraspinoso: fase iniziale di riabilitazione
Nella fase iniziale di riabilitazione è importante diminuire il dolore per permettere all’atleta di riallenare progressivamente il tendine. Gli esercizi isometrici, in cui la contrazione muscolare viene mantenuta per più secondi consecutivi, sono efficaci nel diminuire la percezione del dolore. Il loro effetto analgesico può durare anche per 45 minuti dopo l’esecuzione dell’esercizio. Ni video che vi presentiamo oggi ci sono due esempi di esercizi isometrici adatti nella riabilitazione della tendinopatia del sovraspinoso. Per enfatizzare l’effetto analgesico la contrazione muscolare isometrica va mantenuta per 30-45 secondi, per 5 ripetizioni, osservando due minuti di riposo tra una contrazione e la successiva.
Tendinopatia del sovraspinoso: fase intermedia di riabilitazione
L’allenamento tramite esercizi isotonici consente di migliorare la forza muscolare e la “stiffness tendinea”. Stiffness significa rigidità. Una certa rigidità è necessaria per il tendine affinché esso possa essere in grado di trasmettere in modo rapido ed efficace l’energia prodotta dal muscolo. Nei video trovate tre diversi esercizi adeguati in questa fase di riabilitazione della tendinopatia del muscolo sovraspinoso. L’esecuzione del movimento dovrebbe essere lenta, eseguendo 4 serie da 6-8 ripetizioni massimali (utilizzo un peso per cui non riesco a fare più di 8 movimenti consecutivi mantenendo una buona esecuzione). Tra le serie è bene osservare un riposo di 2 o 3 minuti. Gli esercizi vanno eseguiti 3-4 volte a settimana, a giorni alterni. Se la scelta dell’esercizio è appropriata e il carico ben calcolato solitamente l’esercizio non risulta doloroso. Tuttavia, una transitoria sensazione di discomfort viene ritenuta accettabile, soprattutto se si presenta durante le prime ripetizioni per poi diminuire progressivamente. Questa fase di riabilitazione deve proseguire finché vengono guadagnati buoni livelli di forza del muscolo e successivamente una buona resistenza all’esercizio. Possono volerci fino a tre mesi prima di poter progredire verso l’ultima fase riabilitativa della tendinopatia.
Tendinopatia del sovraspinoso: fase finale di riabilitazione
Nelle persone sportive che soffrono di tendinopatia la riabilitazione deve includere anche l’allenamento della potenza. Tramite esercizi eseguiti enfatizzando la velocità si mira a ripristinare le capacità elastiche del tendine. A questo punto è fondamentale includere nel piano riabilitativo esercizi per migliorare l’accumulo e il rilascio di energia da parte del tendine. Gli esercizi di forza proposti qui sopra vengono mantenuti una o due volte a settimana, affiancati da una o due sedute settimanali di esercizi per la potenza. Gli esercizi di potenza vanno sempre eseguiti da riposati, ma dopo un buona fase di riscaldamento. Consigliamo 5-6 ripetizioni per 3-4 serie, con 2-3 minuti di riposo tra le serie. In questa fase si ritorna con gradualità anche agli allenamenti di potenza come il boulder e il pan gullich.
E lo stretching? Ad oggi lo stretching è ritenuto poco efficace o persino dannoso per alcune tendinopatie perché può peggiorare le forze di compressione sul tendine. Da qui la nostra scelta di non inserire esercizi di stretching passivo nella riabilitazione delle tendinopatie. E’ fondamentale però ricordare che questo articolo vuole essere da spunto e guida su come venga strutturato un percorso riabilitativo, senza perdere di vista che ciascuna persona ha una storia personale che è il nostro punto di partenza nella stesura di un progetto di recupero sempre individuale e diversificato. Curiamo persone, non spalle!
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